Questo concorso riguarda il femminicidio, per parteciparvi abbiamo fatto delle riprese per andare a creare un filmato che sensibilizzasse il tema della violenza sulle donne: si tratta di un cortometraggio della lunghezza massima di 4 minuti. Per fare questo filmato io e la mia classe siamo stati divisi in vari gruppi di lavoro ognuno con il suo compito specifico da svolgere:
1) Fotografia(riprese, stop motion);
2) Sceneggiatura(produzione di schizzi meglio detti storyboard riguardanti: scelta del luogo in cui girare il cortometraggio, abbigliamento indossato dagli attori, oggetti presenti nelle riprese);
3) Ricerca e impaginazione delle notizie sul femminicidio presenti sul quotidiano che apparirà poi nel video;
4) Montaggio video e audio.
Io tra questi ho preso parte prima alla ricerca e poi all'impaginazione delle notizie del quotidiano: ovvero, prima delle denunce su casi di violenza sulle donne e, successivamente sulle notizie di ripresa e di acquisizione di diritti da parte delle donne.
Ancora prima della divisione in gruppi di lavoro c'è stato un lungo passaggio di brain storming collettivo, abbiamo cercato a lungo un'idea per come ambientare il cortometraggio, alla fine abbiamo esposto tutte le idee e con l'aiuto dei nostri professori ne abbiamo ricavato la migliore.
L'ultimo passaggio è stato quello di far stampare in tipografia il nostro quotidiano in modo che questo avesse solo le nostre notizie, e fosse stampato come un vero e proprio quotidiano.
Dopo tutti questi step siamo finalmente passati alle riprese del cortometraggio, abbiamo girato il tutto a casa di una professoressa che si è resa disponibile ed ha messo a disposizione il suo appartamento per noi.
Come attori compaiono una donna che torna a casa dal lavoro e suo figlio, il ruolo della donna è stato interpretato da una ragazza e il ruolo del figlio, dal figlio della professoressa.
Le scene che abbiamo girato partono dall'inquadratura delle scale che la donna percorre per arrivare alla porta di casa, e finiscono nel salotto dove la donna vede il figlio.
A questo punto, dopo aver girato il video rimane solo un lavoro di stop motion da svolgere con la telecamera puntata esclusivamente sul quotidiano per dare l'idea della frenesia che si viene a creare nella donna quando, sconvolta dalle continue denunce di femminicidio si mette a girare le pagine in modo frenetico e quasi incontrollato. Dalle "brutte" notizie si passerà poi alle "belle", è in questo passaggio che ci serviamo dello stop motion, riducendo in pezzi il giornale, cosa che con un ripresa normale non riusciremmo a fare. Questo lavoro di stop motion verrà svolto nei prossimi giorni.
Ecco alcune immagini di backstage:
1) Fotografia(riprese, stop motion);
2) Sceneggiatura(produzione di schizzi meglio detti storyboard riguardanti: scelta del luogo in cui girare il cortometraggio, abbigliamento indossato dagli attori, oggetti presenti nelle riprese);
3) Ricerca e impaginazione delle notizie sul femminicidio presenti sul quotidiano che apparirà poi nel video;
4) Montaggio video e audio.
Io tra questi ho preso parte prima alla ricerca e poi all'impaginazione delle notizie del quotidiano: ovvero, prima delle denunce su casi di violenza sulle donne e, successivamente sulle notizie di ripresa e di acquisizione di diritti da parte delle donne.
Ancora prima della divisione in gruppi di lavoro c'è stato un lungo passaggio di brain storming collettivo, abbiamo cercato a lungo un'idea per come ambientare il cortometraggio, alla fine abbiamo esposto tutte le idee e con l'aiuto dei nostri professori ne abbiamo ricavato la migliore.
L'ultimo passaggio è stato quello di far stampare in tipografia il nostro quotidiano in modo che questo avesse solo le nostre notizie, e fosse stampato come un vero e proprio quotidiano.
Dopo tutti questi step siamo finalmente passati alle riprese del cortometraggio, abbiamo girato il tutto a casa di una professoressa che si è resa disponibile ed ha messo a disposizione il suo appartamento per noi.
Come attori compaiono una donna che torna a casa dal lavoro e suo figlio, il ruolo della donna è stato interpretato da una ragazza e il ruolo del figlio, dal figlio della professoressa.
Le scene che abbiamo girato partono dall'inquadratura delle scale che la donna percorre per arrivare alla porta di casa, e finiscono nel salotto dove la donna vede il figlio.
A questo punto, dopo aver girato il video rimane solo un lavoro di stop motion da svolgere con la telecamera puntata esclusivamente sul quotidiano per dare l'idea della frenesia che si viene a creare nella donna quando, sconvolta dalle continue denunce di femminicidio si mette a girare le pagine in modo frenetico e quasi incontrollato. Dalle "brutte" notizie si passerà poi alle "belle", è in questo passaggio che ci serviamo dello stop motion, riducendo in pezzi il giornale, cosa che con un ripresa normale non riusciremmo a fare. Questo lavoro di stop motion verrà svolto nei prossimi giorni.
Ecco alcune immagini di backstage:
Misure per i testi |
Storyboard |
Montaggio video(telegiornale) |
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