Vi auguro di trascorrere delle belle vacanze durante questa breve pausa natalizia e un meritato riposo ! Riprenderò la mia attività di blogger con l'inizio dell'anno nuovo nella prima settimana di Gennaio ! Buone feste a tutti ! !
sabato 21 dicembre 2013
AUGURI DI BUON NATALE
Voglio fare gli auguri di Natale a tutti voi, buone feste e buon anno nuovo !!
lunedì 16 dicembre 2013
IL FORO STENOPEICO
Si tratta di un foro applicato su una scatola o su un qualunque contenitore in cui non entra la luce e il quale interno è completamente oscurato. Con questo possiamo capire il concetto del principio ottico su cui si basa qualunque apparecchio fotografico: l'immagine all'interno del contenitore viene riprodotta capovolta e invertita. Per mettere in pratica il principio ottico in classe abbiamo realizzato un foro stenopeico su un vecchio contenitore di biscotti. Il foro è proporzionato in base alla distanza tra questo e la parte interna sulla quale andrà a riflettersi l'immagine ripresa. Su questa facciata andremo a fissare un foglio di carta fotosensibile per realizzare una vera e propria riproduzione della realtà ovvero una fotografia, così facendo abbiamo formato un "meraviglioso concatenamento", espressione utilizzata nel 1866 dallo scrittore e divulgatore scientifico Louise Figuier volendosi riferire all'unione del principio ottico (foro stenopeico) alla fotosensibilità dei sali d'argento (annerimento dei sali d'argento colpiti dalla luce) i quali hanno portato alla nascita della fotografia. Per scattare la fotografia con il nostro contenitore abbiamo portato il tempo di esposizione ad un minuto. Dopo di che siamo andati in camera oscura per sviluppare il negativo della nostra foto immergendola nei bagni di sviluppo, arresto e fissaggio; non contenti abbiamo voluto sviluppare il positivo della foto: il materiale di cui ci siamo serviti è stata una lampada con interruttore a portata di mano, un foglio di carta fotosensibile, una piccola lastra di vetro e il negativo ottenuto inizialmente. Dopo di che abbiamo proceduto in questo modo: per prima cosa abbiamo posizionato sotto la lampada ancora spenta il foglio di carta fotosensibile, appoggiato su questo in negativo capovolto e sopra a quest'ultimo la lastra di vetro. Dopo aver effettuato qualche prova abbiamo stabilito che il tempo ottimale di esposizione alla luce era di circa 7 secondi: accendendo la luce questa viene lasciata passare dalle parti chiare del negativo, mentre quelle annerite hanno lasciato passare una minima parte di luce, così facendo alla fine dell'esposizione avremo ottenuto una fotografia con i colori invertiti, abbiamo creato il nostro positivo.
Subito dopo l'esposizione la foto appare ancora bianca, in realtà latente. Andremo quindi a svilupparla immergendola sempre nei liquidi di sviluppo, arresto e fissaggio. Alla fine di questo lungo processo abbiamo finalmente ottenuto il positivo, la vera e propria fotografia scattata, capovolta ed invertita di posizione, ed invertita di toni rispetto al negativo.
Subito dopo l'esposizione la foto appare ancora bianca, in realtà latente. Andremo quindi a svilupparla immergendola sempre nei liquidi di sviluppo, arresto e fissaggio. Alla fine di questo lungo processo abbiamo finalmente ottenuto il positivo, la vera e propria fotografia scattata, capovolta ed invertita di posizione, ed invertita di toni rispetto al negativo.
Risultato finale: Positivo |
Risultato iniziale: Negativo |
LA CAMERA OSCURA PORTATILE
La camera oscura portatile è la riproduzione semplificata al massimo della camera oscura presente in qualsiasi macchina fotografica. Si tratta di una scatola da scarpe dipinta di nero al suo interno e aperta da un lato corto, al quale verrà fatto un foro di qualche centimetro sul lato opposto: questo foto servirà a far entrare la luce. Il lato rimosso verrà usato come carrello da spostare all'interno della scatola per mettere a fuoco l'immagine riprodotta, sul carrello di forma rettangolare verrà poi applicato un foglio di carta da lucido, mentre sul lato opposto in corrispondenza del foro verrà applicata una lente: questa concentrerà la tutta la luce in un unico punto mettendo in pratica il principio ottico, ovvero riprodurrà l'immagine ripresa dalla lente sul foglio da lucido, capovolta ed invertita.
Abbiamo ottenuto così con del semplice materiale una vera e propria camera oscura.
Backstage |
La scatola oscura portatile all'uso |
Backstage |
IL FOTOGRAMMA
Esiste una tecnica che permette di creare una vera e propria fotografia senza l'impiego di una macchina fotografica. Il Fotogramma è un'immagine ottenuta all'interno di una camera oscura per mezzo di una tecnica off-camera. Il principio del fotogramma è lo stesso principio usato dalle macchine fotografiche a rullino, il tutto si ricollega alla fotosensibilità dei sali d'argento. Il procedimento per ottenere il fotogramma è molto semplice e consiste principalmente in due fasi: la prima fase consiste nel posizionare un qualsiasi tipo di oggetto su un foglio di carta fotosensibile per poi esporlo sotto la luce per qualche secondo.
La seconda fase consiste nell'immergere il foglio nei liquidi di sviluppo, arresto e fissaggio, così facendo si otterrà l'annerimento del foglio tranne che nelle parti in cui erano poggiati gli oggetti. Gli oggetti hanno protetto il foglio dalla luce, per fare in modo che i sali d'argento non si trasformassero in argento metallico(in modo che non annerissero quelle determinate parti del foglio).
Illuminando il foglio otteniamo l'impronta degli oggetti posizionati sul foglio, i quali ci permettono di creare composizioni ed effetti che oltre ad essere unici ed irriproducibili, non si potranno mai produrre con una semplice macchina fotografica. Ricordiamo che dopo aver illuminato il foglio(prima dei bagni chimici), questo apparirà ancora bianco ai nostri occhi, ma in realtà l'azione della luce sui sali d'argento avrà già iniziato il suo processo, avremo quindi un'immagine che non si vede ancora, un'immagine "latente".
Il liquido di sviluppo ha avuto la funzione di "rivelare", ovvero di accelerare l'annerimento dei sali d'argento nelle parti del foglio che non erano state coperte dagli oggetti, dove quindi la luce non aveva colpito i sali d'argento. L'arresto ha avuto il compito di "arrestare" l'azione dello sviluppo, ha arrestato l'annerimento dei sali d'argento mentre nelle parti rimaste bianche non ha avuto alcun effetto.
Il fissaggio ha avuto il compito di rendere inalterata l'immagine nel tempo, ovvero di impedire che potesse mutare ancora se esposta alla luce. Alla fine abbiamo ottenuto la sagoma degli oggetti che inizialmente avevamo posizionato sul foglio di carta fotosensibile con la tecnica del Fotogramma, immagini uniche ed irriproducibili.
La seconda fase consiste nell'immergere il foglio nei liquidi di sviluppo, arresto e fissaggio, così facendo si otterrà l'annerimento del foglio tranne che nelle parti in cui erano poggiati gli oggetti. Gli oggetti hanno protetto il foglio dalla luce, per fare in modo che i sali d'argento non si trasformassero in argento metallico(in modo che non annerissero quelle determinate parti del foglio).
Composizione di Rebecca http://sickphoto.blogspot.it/ |
Il liquido di sviluppo ha avuto la funzione di "rivelare", ovvero di accelerare l'annerimento dei sali d'argento nelle parti del foglio che non erano state coperte dagli oggetti, dove quindi la luce non aveva colpito i sali d'argento. L'arresto ha avuto il compito di "arrestare" l'azione dello sviluppo, ha arrestato l'annerimento dei sali d'argento mentre nelle parti rimaste bianche non ha avuto alcun effetto.
Backstage |
Backstage |
Backstage |
sabato 7 dicembre 2013
IL CHIMIGRAMMA
Un chimigramma è un'immagine fotografica, ovvero una fotografia, creata senza l'impiego della macchina fotografica.
Subito può apparire un semplice disegno mal realizzato, ma dietro si nasconde un metodo interessante ed alternativo.
Per realizzare queste fotografie abbiamo avuto bisogno di carta fotosensibile(ovvero carta con una facciata ricoperta da un insieme di gelatina e sali d'argento), un rubinetto per sciacquare le foto sotto acqua corrente ed in fine tre vaschette contenenti rispettivamente liquidi per sviluppo(acqua e idrochinone), arresto(acqua e aceto), fissaggio(acqua e iposolfito di sodio).
Immersione nel liquido di sviluppo |
Prima di spiegare il procedimento voglio precisare che ne esistono due: con il primo servendomi di una delle mie mani vado ad immergerla nella prima vaschetta ovvero nel liquido dello sviluppo, dopo di che la appoggio in qualsiasi posizione sul foto di carta fotosensibile; tengo a precisare che in questo passaggio posso immergere qualsiasi oggetto nel liquido di sviluppo e fare la medesima operazione.
Dopo aver lasciato la mia mano o il mio oggetto sul foglio fotosensibile metto il foglio a bagno nella vaschetta dell'arresto, per far sì che le parti del foglio rimaste bianche, ovvero le parti dove la mia mano non è andata a poggiare, non si anneriscano anche se esposte alla luce; successivamente ho preso il foglio e l'ho spostato nell'ultima vaschetta del fissaggio, la quale ha rimosso i sali d'argento dalle parti rimaste bianche, rendendole in questo modo ancora più bianche.
La più semplice ed ultima fase del primo procedimento è stata quella di sciacquare la foto sotto acqua corrente per poi lasciala ad asciugare. Se prima avevo immerso la mano nello sviluppo adesso per il secondo procedimento la immergerò nel fissaggio:
Immersione nel liquido di fissaggio |
così facendo quando andrò a poggiare la mano sul foglio il liquido presente sulla mia mano andrà a rimuovere i sali d'argento, in altre parole andrò a sbiancare l'impronta della mia mano sul foglio, questa apparirà subito più bianca delle parti circostanti l'impronta perchè priva di sali d'argento.
Una volta tolta la mano ho immerso il foglio nello sviluppo, il quale ha annerito le parti dove non erano presenti i sali d'argento, poi l'ho immerso nell'arresto che ha bloccato l'azione dello sviluppo, ed in fine l'ho immerso nel fissaggio, il quale aveva il compito di rimuovere i sali d'argento rimasti. Con questo procedimento ho ottenuto il risultato opposto al primo, ovvero ho ottenuto l'impronta bianca della mia mano, e le parti circostanti annerite.
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